Una moto elettrica batte la concorrenza a benzina al Pikes Peak
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- Categoria: GARE
- Pubblicato Giovedì, 04 Luglio 2013 17:10
- Scritto da Matteo "ufo" Bucchi
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A vincere la Pikes Peak International Hill Climb 2013 è stata una moto elettrica. Si tratta della Lightning Electric Superbike guidata da Carlin Dunne. Il pilota in sella alla superbike americana ha stracciato la concorrenza a benzina rifilando oltre 20 secondi al 2° classificato, il francese Bruno Langlois in sella a Ducati Multistrada 1200.
Dunne avrebbe voluto battere il record della pista da lui stesso detenuto e conquistato nel 2012 in sella ad una Ducati. Purtroppo questa volta ha tagliato il traguardo in 10’00″694″, con 9 secondi di ritardo rispetto all'anno precedente. Rimarrà comunque nella storia per essere stato il primo vincitore in sella ad una moto non a scoppio. I produttori della Lightning erano certi della vittoria, tanto da averla annunciata (alla faccia della scaramanzia) sin dall'inizio della competizione. Dunne ha così conquistato per la terza volta il trofeo della Pikes Peak, gara molto apprezzata e seguita negli Stati Uniti.
La Pikes Peak International Hill Climb è una cronoscalata il cui tracciato si snoda lungo le suggestive pendici del Pikes Peak, una montagna dello Stato del Colorado. La gara è aperta a diverse categorie: alle auto, ai sidecar ed anche ai quad. Per le auto, è interessante segnalare la vittoria di Sebastian Loeb che ha battuto il record della sua categoria. Ai primi posti della classifica ci sono anche due italiani. Marco Belli (in sella a Zaeta) è arrivato 5° nella categoria Heavyweight Supermoto, nonchè 26° assoluto tra le moto, con un tempo di 11’ 39″ 522. Pierpaolo Vivaldi, nella categoria Heavyweight Supermoto, ha segnato il tempo di 12’46″983.
I piloti della Pikes Peak devono percorrere 156 curve con un dislivello complessivo di 2700 metri, la quota passa infatti da 1500 metri a ben 4200 metri in soli 20 km di percorso. E potrebbe essere proprio questo il segreto della vittoria della Lightning. Le moto elettriche, a differenza delle rivali a scoppio, non risentono della rarefazione dell’aria e della conseguente diminuzione di ossigeno e non soffrono quindi dei tipici problemi di carburazione che affliggono i motori a combustione. Inoltre i motori elettrici offrono una grande coppia a tutti i regimi, decisamente utile in questo tipo di percorsi.