Cosa sono i livelli di guida autonoma definiti dalla SAE International Automotive
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- Categoria: TECNICA
- Pubblicato Martedì, 12 Settembre 2017 14:07
- Scritto da Matteo "ufo" Bucchi
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La guida autonoma non è più soltanto nei libri e film di fantascienza, da un po' di tempo ci stiamo ormai abituando all'idea che auto senza conducente possano davvero girare sulle nostre strade. Noi di ecoAutoMoto ne abbiamo parlato spesso, ma non siamo mai entrati nei dettagli tecnici e normativi... Anche perché ancora ci sono tanti dubbi e molte poche certezze (in particolare, dal punto di vista legale). Tuttavia, un'importante classificazione sta prendendo sempre più piede nel linguaggio comune. Ci riferiamo ai livelli di guida autonoma definiti dalla SAE International Automotive.
La SAE (Society of Automotive Engineers) riunisce gli ingegneri che si occupano di automotive e si occupa di sviluppare e definire gli standard ingegneristici per veicoli motorizzati di ogni genere, tra cui automobili, autocarri, navi e aeromobili. E certamente non potevano ignorare la guida autonoma. Hanno così definito 5 livelli (o classi), oltre al "non livello" 0, per descrivere il grado di autonomia delle auto, che potrà poi essere eventualmente utilizzato per stabilire limiti e vincoli normativi. Il livello inferiore è lo 0, mentre il più alto è il 5, anche se in futuro la classificazione potrebbe essere incrementata. Ma vediamo nel dettaglio cosa prevede ciascun livello.
Livello 0: nessuna automazione
Non esistono automatismi alla guida di alcun genere. Il conducente è l'unico in grado di decidere direzione, velocità, accelerazione e decelerazione del veicolo. Questo livello si applica a tutte le automobili prodotte nei primi anni del secolo ed a quelle attualmente in commercio di fascia bassa, prive di qualsiasi equipaggiamento elettronico automatizzato.
Livello 1: guida assistita o presenza di supporti per la guida assistita
A questo livello, il guidatore è ancora l'unico responsabile delle decisioni relative a direzione, velocità, accelerazioni e frenate del mezzo, ma le sue scelte sono supportate a livello informativo da sistemi in grado di indicare la presenza di pericoli, condizioni avverse o altre situazioni anomale. Il veicolo è in grado di elaborare la realtà circostante e le informazioni raccolte sono rappresentate attraverso strumenti visivi o acustici. Il guidatore può tuttavia ignorare queste informazioni ed ha pertanto totale e piena responsabilità del veicolo.
Livello 2: automazione parziale
Si tratta del primo livello che prevede l'intervento diretto del sistema automatico sui comandi. Il pilota continua a pilotare il veicolo, ma quest'ultimo può gestire in alcuni casi accelerazione e franate attraverso diversi sistemi (frenata assistita, frenata di emergenza anticollisione, parcheggio assistito, ecc.). Tuttavia, la direzione ed il controllo del traffico restano di responsabilità del guidatore, che dovrà continuare a gestire tutte le circostanze possibili.
Livello 3: automazione condizionata
A questo livello si comincia a descrivere quella che la maggior parte delle persone considera come vera automazione. Infatti, al livello 3 l'auto è in grado di guidare da sola, prendendo decisioni relative a direzione, accelerazioni e decelerazioni. Il pilota interviene in situazioni critiche o di emergenza. Inoltre, può escludere la guida autonoma nei casi in cui non sia permessa o sia troppo pericolosa. In questa condizione, il pilota è di fatto spettatore "attento", in quanto deve monitorare il traffico stradale ed essere pronto ad intervenire; non può "distrarsi" nemmeno per brevi periodi. Un esempio tipico è il parcheggio automatico offerto da numerose vetture in commercio. Nel livello 3 rientra anche l'Autopilot di Tesla (anche se gli ultimi aggiornamenti potrebbero far salire il livello SAE dell'auto).
Livello 4: alta automazione
Il penultimo livello prevede la gestione automatica di direzione, accelerazione, frenata e controllo del traffico circostante. Il veicolo deve essere in grado di gestire i contesti tipici di traffico e percorrenza di tutte le strade, da quelle urbane a quelle extraurbane, compresa l'autostrada. Non è richiesto l'intervento del pilota, il mezzo può guidare in completa autonomia, tuttavia il pilota stesso può decidere in ogni momento di riprendere il pieno e totale controllo del veicolo.
Livello 5: guida interamente autonoma
Rispetto agli altri livelli, in questo caso la presenza di un pilota (o di un passeggero) è ininfluente. Il veicolo si guida da solo, esclusivamente in maniera autonoma e gestendo tutti gli aspetti tipici della guida, compresa la scelta del percorso, della velocità, il rispetto dei limiti, la gestione delle situazioni critiche e così via. Al mezzo vengono assegnati dei compiti, che esso cercherà di completare nel migliore dei modi possibili. Questo è sicuramente lo scenario più futuristico, ma del quale si sente già sempre più spesso parlare. Basti pensare ai taxi senza conducente o ai servizi di consegna automatizzati. Naturalmente, questo scenario pone numerosi interrogativi, sia legali, che etici, che di sicurezza. Tuttavia, non è da escludere che in pochi anni veicoli con livello SAE pari a 5 possano circolare sulle nostre strade.
Con questo articolo speriamo di aver fatto un po' di chiarezza su un tema di grande attualità. I tempi per la guida autonoma sembrano essere maturi. Ma i dubbi (anche legittimi) sono tanti. E voi cosa ne pensate? Se incrociaste per strada un'auto senza conducente come reagireste? Acquistereste mai un'auto che si guida da sola? Scrivetecelo nei commenti!
Commenti
Infatti, immagino che nel futuro, almeno nelle strade a scorrimento veloce, sarà obbligatoria la guida autonoma e non sarà possibile avere ancora veicoli "tradizionali". Ma parliamo di tanti anni in avanti!
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