Sam Bird vince la tappa argentina di Formula E
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- Pubblicato Domenica, 07 Febbraio 2016 19:20
- Scritto da Matteo "ufo" Bucchi
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L'inglese Sam Bird sarà sicuramente soddisfatto della tappa argentina di Formula E. L'intera giornata è stata per il pilota, in effetti, praticamente perfetta. Dopo aver conquistato la pole position è riuscito a portare la sua monoposto DS alla prima vittoria in Formula E. Bird è riuscito anche a contenere la furia di Sébastien Buemi. Lo svizzero è riuscito a recuperare dalla 18esima (ed ultima) posizione fino a conquistare il secondo gradino del podio!
Il GP di Argentina, corso sul circuito cittadino di Puerto Madero, è stato quindi caratterizzato, oltre che dalla grande costanza di Bird, anche dall'incredibile supremazia Renault (abilmente pilotata dal leader del campionato Buemi). La casa francese si conferma la favorita per il titolo e, se non fosse stato per il testacoda di Buemi in qualifica, gli avversari avrebbero avuto poche chanches di vittoria. Nemmeno Lucas Di Grassi (ABT Audi) è riuscito a mantenere la propria posizione ed è stato superato al settimo giro dalla fine, consegnando il secondo posto a Buemi e terminando, infine, al terzo posto. Il brasiliano ha lamentato via radio il mancato funzionamento del FanBoost che, lo ricordiamo, garantisce un extraboost di 100 kiloJoule nella fascia di potenza che va da 180 a 200 kW.
#CosiCiAmmazzate: un incomprensibile regalo dell'Europa ai produttori di automobili
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- Categoria: LEGGI E BUROCRAZIA
- Pubblicato Giovedì, 04 Febbraio 2016 15:54
- Scritto da Matteo "ufo" Bucchi
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Cosa succede quando i giocatori cambiano le regole del gioco? A quanto pare nulla di buono, soprattutto se a pagarne le conseguenze sono gli spettatori. Questo, in estrema sintesi, è quello che è successo oggi 4 febbraio 2016 nel Parlamento Europeo. I giocatori, in questo caso, sono le case automobilistiche. Le regole del gioco, non serve nemmeno dirlo, riguardano il rispetto delle normative anti-inquinamento. Il parlamento UE, che dovrebbe essere l'arbitro, o è stato troppo distratto o è venduto...
Tutto è scoppiato in seguito all'ormai famoso dieselgate, noto anche come scandalo VW, di cui abbiamo già parlato. La Commissione Ambiente aveva avanzato l'ipotesi di rivedere le procedure di omologazione ed il controllo delle emissioni, fino ad ora applicate in laboratori di omologazione in situazioni molto distanti da quelle reali su strada. I risultati, ovviamente, erano molto più rassicuranti in questi ambienti controllati. L'idea della Commissione era di testare le emissioni inquinanti in condizioni reali usando rilevatori portatili, già a partire dal 2017.
La quasi certezza che tutti i veicoli, in particolare quelli diesel, potessero risultare fuori norma aveva spinto gli europarlamentari ad introdurre un "fattore di conformità" (o "CF") in grado di modificare i precedenti limiti moltiplicandoli per una certa quantità. In via prudenziale, fino al 2020 si sarebbe applicato un CF di 1,6 (in pratica, le auto potevano inquinare fino ad un 60% in più rispetto al consentito) ed in seguito si sarebbe applicato un CF di 1,2 (in questo caso per salvaguardare i produttori rispetto a possibili variazioni temporanee dovute a condizioni tecniche e/o ambientali impreviste).
A nostro modo di vedere, si trattava già di un buon compromesso e di un discreto "regalo" verso i produttori di auto che, lo ricordiamo, già oggi avrebbero dovuto rispettare in pieno i limiti imposti, senza il 60% né il 20% in più di quanto previsto. Ed invece, con un lavoro di persuasione perfetto, le lobby del settore automobilistico sono riuscite a far cambiare idea ai parlamentari dell'UE che hanno rivisto i fattori di conformità, ovviamente a vantaggio dell'industria. Fino al 2020 il CF sarà di 2,1... Successivamente ci si accontenterà dell'1,5.
Auto elettriche: fotovoltaiche? Ancora un sogno...
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- Categoria: TECNICA
- Pubblicato Giovedì, 28 Gennaio 2016 22:59
- Scritto da Jona Hoxhaj
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Se anche voi avete sempre sognato di alimentare la vostra auto elettrica con l’energia ricavata dai pannelli fotovoltaici ed essere un esempio 100% eco, purtroppo la realizzazione del vostro sogno oggi è ancora lontana. Di seguito riportiamo delle semplici motivazioni che, secondo noi, portano a questa amara conclusione.
Partiamo da una spiegazione puramente tecnica. Supponendo una potenza dell’impianto di 1 kW (anche se per molte auto ricaricabili questo valore è già basso), in un’ora si può ricaricare per 1kWh la batteria in questione (permettendole di compiere circa 7 km in autonomia), supponendo addirittura un rendimento, impossibile, del 100%. Calcolando che un’auto elettrica ha almeno 16 kWh di batterie da ricaricare e che il voltaggio necessario per la completa ricarica supera del 10% circa il valore nominale, avremmo bisogno di almeno una ventina d’ore di insolazione continua per ricaricare completamente le nostre batterie.
Panic in Detroit: anche i dragster ora sono elettrici!
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- Categoria: GARE
- Pubblicato Mercoledì, 13 Gennaio 2016 12:24
- Scritto da Matteo "ufo" Bucchi
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Nel suo album Aladdin Sane, la recentemente scomparsa e compianta leggenda della musica David Bowie cantava "Panic in Detroit". E lo stesso nome è stato utilizzato per battezzare la nuova creatura di John Metric, un dragster... con motore elettrico! Metric è presidente dell'associazione statunitense NEDRA (National Electric Drag Racing Association, associazione nazionale per corse di dragster elettrici) e titolare dell'azienda Lonestar EV Performance. Sicuramente, quindi, una persona competente e preparata, tanto che il suo prototipo elettrico è in grado di tener testa a molti concorrenti a benzina.
Ricordiamo che i dragster sono particolari tipi di veicoli da competizione utilizzati per gare di accelerazione. La loro forma è concepita unicamente a questo scopo, sono veicoli molto lunghi e non sono pensati per curvare. L'unico obiettivo è la massima velocità nel minor tempo possibile. I motori a benzina che vengono tradizionalmente utilizzati possono avere una cilindrata superiore ai 10.000 cc, sono sovralimentati e sprigionano una potenza spaventosa che può arrivare anche ad oltre 8.000 CV! Per questo, pensare ad un dragster elettrico è molto affascinante e consente di apprezzare la potenza dei motori elettrici anche in situazioni estreme come quella appena descritta.
Hyundai Ioniq, la prima auto sia elettrica che ibrida!
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- Pubblicato Sabato, 26 Dicembre 2015 17:58
- Scritto da Jona Hoxhaj
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Hyundai presenta per la prima volta nella storia una vettura equipaggiata con tre diversi sistemi di propulsione: ibrida benzina/elettrico, ibrida plug-in benzina/elettrico e 100% elettrica. Si tratta di Hyundai Ioniq, il cui debutto è previsto in Corea nel gennaio 2016, come annunciato dalla casa recentemente, seguita dalla presentazione ufficiale al Salone di Ginevra.
La Ioniq sembra essere la risposta ideale di Hyundai ai cambiamenti in atto sulla qualità della vita e sulla mobilità del futuro. La visione della futura mobilità è per la casa soprattutto la possibilità di scelta da parte dell’utilizzatore. Prima vettura in assoluto ad offrire ben tre motorizzazioni “eco” e “green”, questo nuovo modello combina alta efficienza energetica, originalità nel design e guida reattiva e divertente. Con questo eccellente risultato, il marchio si conferma leader nel mondo della mobilità sostenibile.
La stessa scelta del nome racchiude in sé tanti diversi significati, primo fra tutti il riferimento allo ione, ossia un atomo carico elettricamente, che ricorda l’equipaggiamento con motore elettrico. Ioniq anche come unico, sottolineando l’unicità della proposta Hyundai. E la “Q” finale – raffigurata nel logo della vettura come un significativo elemento di svolta – sottolinea il nuovo approccio che ha fatto nascere questo avanzatissimo modello a basse emissioni. La piattaforma tecnica su cui è stato sviluppato il telaio di Ioniq è essa stessa nuova, dedicata specificatamente a vetture che potranno essere equipaggiate con motorizzazioni differenti.
Ad ogni tracciato il suo pneumatico, guida sulla scelta delle gomme per moto
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- Pubblicato Giovedì, 24 Dicembre 2015 17:47
- Scritto da Francesco Valente
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Quando si acquista una nuova moto ha già delle gomme che potrebbero essere lasciate se sono in buone condizioni. Ognuno però ha le sue esigenze, i tragitti abituali e differenti stili di guida: si va infatti da chi preferisce un'andatura sportiva a chi predilige il risparmio di carburante. Per questo motivo è necessario montare gli pneumatici adatti alle nostre esigenze.
In generale, non esistono le gomme che in assoluto soddisfino qualsiasi esigenza personale, ma si possono scegliere quelle che si avvicinano di più conoscendo le tipologie disponibili.
Sarà il vostro gommista di fiducia a consigliarvi per il meglio anche per la manutenzione, ma se avete già le idee chiare, volete avere un'ampia scelta e siete intenzionati a risparmiare, su Internet è possibile trovare molte offerte vantaggiose. Infatti, sul web sono molti i siti specializzati negli accessori di moto ed auto e, al contrario dei negozi fisici, è possibile risparmiare su questi: gli store online hanno molti vantaggi visto che, a differenza della loro controparte fisica, non hanno nessun costo relativo all'affitto del locale e al pagamento del personale. Oltre a questo vantaggio, esiste la possibilità di ottenere ulteriori sconti da utilizzare online al momento dell’acquisto, ovvero i codici sconto. Questi coupon si possono scaricare nei siti appositi per poi essere utilizzati nei più grandi store online. Un esempio è il noto Codice-sconto365.it che dedica anche una ricca sezione ai coupon da spendere su Gommadiretto, il famoso negozio online specializzato in gomme per auto e moto.
I vari tipi di pneumatici
Per la moto si possono scegliere pneumatici sport, da strada, da fuori strada, misti, da competizione e ognuno ha delle caratteristiche che è bene indagare per scegliere quelli che fanno al caso vostro.
Formula E: Renault torna a dominare in Uruguay con Buemi
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- Pubblicato Domenica, 20 Dicembre 2015 16:13
- Scritto da Matteo "ufo" Bucchi
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In Malesia era stato proprio il vincitore Di Grassi a ricordare a tutti che le Renault avevano qualcosa in più. Il pilota non si sbagliava e, dopo la débâcle della scorsa gara, la casa francese è tornata a dominare in Uruguay con il suo pilota Sebastien Buemi. Sul tracciato cittadino di Punta del Este, il pilota svizzero dell'E.Dams Renault ha vinto la gara ed ha fatto segnare il giro veloce dopo delle qualifiche non esaltanti dove aveva meritato la quinta posizione in griglia di partenza.
Dietro a Buemi salgono sul podio Lucas Di Grassi (ABT Audi) e Jerome D'Ambrosio (Dragon Racing). D'Ambrosio, partito dalla pole position, non è riuscito a difendere la posizione dagli attacchi di Buemi e Di Grassi. Al tempo stesso, proprio Di Grassi è stato costretto a cedere la prima posizione in classifica generale al pilota Renault, che ora guida la classifica con appena un punto di distacco dal brasiliano. Anche se il campionato è solo all'inizio (la terza gara si è appena conclusa) i distacchi in classifica sono piuttosto ampi. Buemi ha 62 punti in totale, Di Grassi 61. Dietro di loro si trova D'Ambrosio con "solo" 28 punti e quindi un gap pesante da recuperare.